Chieti - Antonio Franceschelli - Il figlio maggiore
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Nell’agosto del 1958 ritorna nel suo paese natio, nel giorno della festa del patrono. Ivi rivede e abbraccia i suoi figlioli; ritorna subito di nuovo a Napoli per prendere le sue cose, perché ha deciso, ormai guarito e libero per sempre, di ritornare tra i suoi figli e presso la sua cara Fiorina, ma un infarto, inesorabile, lo coglie il 3 settembre 1958 nella sua cameretta a Posillipo, nel Seminario Campano. Il figlio Antonio decide di continuare l'arte paterna e incomincia a dipingere. Siccome il fratello Raffaello si era iscritto all'università, lui gli regalava un quadro per ogni esame superato, per invogliarlo negli studi di medicina. Alla fine, alla laura del fratello ha smesso definitivamente di dipingere
dedicandosi ad altre attività, scoprendosi un geniale inventore, modificando e ideando apparecchiature di ogni sorte e misura. Ricorda con piacere la costruzione di un grosso telescopio con applicazione di una telecamera che sostituiva l'occhio umano, quando le telecamere erano preistoria e un'applicazione del genere non era minimamente conosciuta. dedicandosi ad altre attività, scoprendosi un geniale inventore, modificando e ideando apparecchiature di ogni sorte e misura. Ricorda con piacere la costruzione di un grosso telescopio con applicazione di una telecamera che sostituiva l'occhio umano, quando le telecamere erano preistoria e un'applicazione del genere non era minimamente conosciuta. La sua carriera l'ha svolta come dipendente di un ente pubblico, perchè era nella sua filosofia, un vivere tranquillo e a misura d'uomo, forte dell'esperienza del padre, con la massima che una candela se è accesa dalle due parti si consuma più velocemente di una accesa in maniera tradizionale. A distanza di tempo ha deciso di farmi conoscere queste sue opere e io le ho messe tutte in web, nell'occasione della preparazione della pagina che magnificava il suo papà. Attualmente i tre fratelli Franceschelli vivono a Chieti.
Antonio Franceschelli - Bosco di Schiavi d'Abruzzo 1968
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